Project xx1
no-profit
Viale Prospero Colonna, 101
00149 Roma
ITALY
P.I. 15203931009
C.F. 97938120587
Mailing list
Seguici e contattaci
About
Un'esperienza immersiva ruota intorno ai suoi ospiti. Project xx1 ha condotto migliaia di adulti, ragazzi e bambini attraverso esperienze immersive: mondi narrativi complessi e stratificati, multisensoriali.
I nostri mondi sono intrecci da esplorare, scoprire, abitare, dove ognuno è invitato a cercare la propria strada, a viaggiare attraverso le storie, per capire, apprendere, viverle sulla propria pelle. Un’esperienza artistica, totalizzante, immersiva, ispirata alle tendenze dell’arte contemporanea, della narrativa, delle tradizioni ludiche.
Project xx1 è formato da un gruppo stabile, che si avvale di collaborazioni ad hoc ad ogni nuova creazione.
Chi siamo
Riccardo Brunetti (Roma, 1976)
Psicologo sperimentale e autore teatrale, dal 1999 si occupa di ricerca sulla performance dal 1999. Si occupa di formazione internazionale dal 2005, lavorando in più di 20 nazioni in tutto il mondo. Viene folgorato dall'incontro con il teatro immersivo inglese nel 2013 e si dedica interamente all'approfondimento delle esperienze immersive con Project xx1, di cui è co-fondatore e responsabile delle produzioni artistiche.
Anna Maria Avella (Foggia, 1985)
Co-fondatrice di Project xx1, per cui è formatrice, performer e autrice. Esperta in ambito interculturale grazie alle esperienze nell'ambito dei programmi Youth in action e Erasmus+. La sua ricerca spazia dall'applicazione pedagogica della performance immersiva alla sperimentazione artistica della narrazione multimediale. Per Project xx1 è responsabile delle attività di Formazione e Internazionali.
Sandra Albanese (Putignano, BA, 1983)
Co-fondatrice di Project xx1 ed esperta di Teatro Sociale, si occupa di teatro immersivo come autrice, costumista, performer e allestitrice fin dalle prime esperienze italiane di Amaranta/Orma Fluens (dal 2004). Educatrice e formatrice nei progetti con bambini, ragazzi e adulti.
Silvia Ferrante (Frosinone, 1978)
Insegnante di scuola primaria e ricercatrice educativa, lavora come creatrice e performer nel teatro immersivo fin dalle prime esperienze italiane di Amaranta/Orma Fluens (dal 1999). Si interessa delle applicazioni educative del teatro immersivo. Co-fondatrice di Project xx1 e responsabile dell’area Educazione.
Alessandro D'Ambrosi (Roma, 1984)
Autore, regista e performer per teatro, televisione e cinema. Collabora stabilmente con Project xx1 dal 2017 come ideatore, drammaturgo, regista e performer. La sua ricerca con Project xx1 si concentra sullo sviluppo delle dinamiche immersive e sull'ampliamento costante degli strumenti di coinvolgimento.
Frequently Asked Questions
Che cos’è un’esperienza immersiva?
Non aspettarti di sapere esattamente di cosa si tratta: la segretezza è uno degli ingredienti essenziali. È funzionale alla costruzione dell’esperienza da parte di ogni partecipante: se non sai, sei costretto a scoprire, e cosa scoprirai esattamente dipende in buona misura da te.
Aspettati un’esperienza individuale. Le esperienze sono generalmente costruite per facilitare il distacco dal gruppo con cui si partecipa.
Non aspettarti di fruire esclusivamente con occhi e orecchie (e mente, nel senso della comprensione razionale). Un’esperienza immersiva si rivolge a parti di te che non vengono generalmente toccate da altri spettacoli.
Un’esperienza immersiva non è un’esperienza preconfezionata e uguale per tutti, come quando vai al cinema, per esempio. Andare al cinema o a vedere uno spettacolo teatrale per noi è come andare in un ristorante a menù fisso: qualcuno ha deciso cosa mangerai tu e tutti gli altri stasera – puoi scartare qualcosa se vuoi, ma non puoi scegliere quasi nulla: può piacerti o non piacerti. In un’esperienza immersiva sei di fronte ad un buffet, dove cosa scegli in un momento ha influenza su cosa assaggerai dopo. Molto probabilmente non avrai un posto assegnato, oppure se ce l'hai potrai lasciarlo ad un certo punto.
Le esperienze immersive sono ideate in modi articolati e approfonditi: a volte cominciano molto prima e finiscono molto dopo il momento in cui parteciperai. Alcune persone sentono il bisogno di partecipare molte volte, dato che l’esperienza può essere profondamente diversa ogni volta.
Non c’è alcun obbligo di interagire. Un’esperienza immersiva non è esattamente teatro di partecipazione: la scelta di come e quanto essere coinvolto è sempre tua. Se vorrai solamente osservare ciò che accade, sarai libero di farlo. Se vorrai interagire con l’esperienza, saremo pronti ad accoglierti. Potresti non rimanere il solito te stesso per tutto il tempo.
A volte le esperienze immersive sono uno strumento di apprendimento e diventano Educazione Immersiva o Formazione immersiva.
Perché tutto questo mistero?
Perché cosa scoprirai dipende da te. Noi creiamo il mondo: tu lo esplori come preferisci.
Perché non si trovano facilmente video delle esperienze?
Puoi trovare video che sono connessi alle esperienze. Ma il video è una forma di documentazione che limita questo tipo di lavoro: impone un punto di vista su qualcosa (quello del regista) e questo è molto distante dal nucleo di un’esperienza immersiva. Se vuoi farti un’idea di cosa sia un’esperienza immersiva, meglio leggere i resoconti di chi ha partecipato (ne puoi trovare qui). Puoi trovare alcuni frammenti video qui, qui e qui.
Che cos’è un’esperienza Premium?
È un modo di partecipare ad un’esperienza immersiva particolarmente intenso e interattivo, che offre possibilità uniche e non aperte agli altri partecipanti. I biglietti Premium sono generalmente in numero limitatissimo per ogni sera.
Ma è simile agli spettacoli-labirinti di Vargas/Dignità Autonome di Prostituzione/Teatro del Lemming/Spettacoli Promenade/Fura dels Baus/Spettacoli per un solo spettatore?
No. Ma sono tutte belle esperienze!
Posso collaborare con voi?
Pourquoi pas? Scrivici una mail o un DM. I nostri contatti sono in fondo alla pagina!
Partners
Pubblicazioni
"Esperienze immersive. Creazione e fruizione" è il testo che inaugura la riflessione in lingua italiana di un movimento così significativo per l'arte performativa contemporanea. Un testo che affronta le questioni cruciali dell'immersività con precisi riferimenti, senza nascondersi dietro facili parole alla moda. Un contributo che vede quattro penne - quelle di Riccardo Brunetti, Michele Cavallo, Francesca Elifani e Roberta Ortolano - diverse ma complementari tra loro, che affrontano l'argomento in modo tecnico, teorico, storico, estetico, esperienziale. Un testo che offre innumerevoli spunti e riflessioni per chi sia interessato a sviluppare questa forma d'arte, per chi sia interessato alla contemporaneità, per chi sia semplicemente curioso di un movimento artistico che sta muovendo i suoi primi passi anche in Italia. Un libro scritto da chi ha esperienza diretta di fruizione e creazione di esperienze immersive, non solamente una conoscenza teorica.
Editore: LaRocca
Data di Pubblicazione: 2017
Genere: ARTI RICREATIVE. SPETTACOLO. SPORT
Pagine: 115
Curatore: Brunetti R.
ISBN-10: 8894283100
ISBN-13: 9788894283105
€ 16,90
Brunetti, R., Ferrante, S., Avella, A.M., Indraccolo, A., Del Gatto, C. (in press). Turning Stories into Learning Journeys: The Principles and Methods of Immersive Education
Estratti di recensioni
“…accettare gli sguardi degli attori, lasciarsi guidare da gesti e suggestioni sonore, sentire i tamburi nello stomaco, percepire i brividi al termine di un monologo, condividere odori e sapori con gli attori, toccare le stesse cose, sfiorarsi”
“…siamo di fronte a un passo avanti di portata addirittura rivoluzionaria, che potenzialmente potrebbe risvegliare l’intera collettività”
“…si può cogliere ogni dettaglio e i protagonisti possono prendere per mano, introiettare e delicatamente immergere gli astanti”
“La sensazione è inenarrabile. Il tempo si ferma. […] forse perché come nei vecchi film d’epoca ogni dettaglio viene amplificato”
“esserci – in quanto assistere sarebbe un diminutivo – ne vale assolutamente la pena”
“sorprende prima ancora di cominciare […] una matrice generatrice di senso pressoché infinita”
romanotizie.it
“Anche il più scettico degli spettatori troverebbe un buon motivo per rimanere più di due ore in questa sorta di parco divertimenti magico e interattivo.”
“Cosa accade allora se lo spettatore viene chiamato, spinto, o meglio, immerso direttamente nello spettacolo?”
“L’unica offerta di teatro immersivo attualmente disponibile in Italia.”
“Un percorso sensoriale originale e sconvolgente. […] Una performance che è l’espressione di un armonico lavoro di squadra, di una professionalità e di una qualità artistica che sempre più raramente capita di applaudire.”
“ [..] pone lo spettatore di fronte ad emozioni contrastanti, in lotta con sé stesso tra il passivo e l’attivo. Immerso in una Roma proibita [..] trasforma lo sguardo dello spettatore in macchina da presa, e permette così di costruire primi piani, campi lunghi, carrellate, panoramiche, soggettive e piani sequenza.”
“un'esperienza da fare, da vivere, in cui immergersi, come se si entrasse in un mondo altro e immaginato, ma che ha grandi aderenze con la realtà”
“[..] giocare con gli attori, vestire l’allestimento sulle caratteristiche irripetibili di una location, suggestionare la possibilità che la partecipazione possa incidere sul corso degli eventi (in realtà, ancora predeterminati da una regia precisa e lucidissima), rendere individuale il meccanismo di costruzione e montaggio della trama”
“Si tratta di uno schema drammaturgico dinamico e complesso, che richiede al cast attoriale grande precisione e un incastro di tempi perfetto.”
“L’impianto scenico globale – così è da definirsi per tutte le parti chiamate in causa – è frutto di attente decisioni […] Va fatto un plauso all’allestimento degli spazi scenici, alle tempistiche incastrate perfettamente [...] è il risultato di un lavoro di qualità”
“Un’oscura quanto affascinante realtà dove lasciarsi andare e cogliere il personale fiore proibito della serata.”
“Non tutti i partecipanti sono sullo stesso piano. A due coraggiosi per sera è permesso di diventare parte attiva nel meccanismo della trama. [..] Qualcuno riceve una rosa, una noce, è invitato a prendere della droga.”
"[...] questo spettacolo è tutta una scoperta: si inizia esplorando una scena, gli oggetti, i dettagli, e si arriva a rovistare negli angoli del proprio Io. Quelli dove si relegano slanci personali e desideri rinchiusi nei cassetti."
"Anche questa volta Project xx1 centra il bersaglio pur spostando il segno. La prova singola è convincente e coinvolgente. L’individuale ben si inserisce nel collettivo; il singolo è integrato nel gruppo e in una scena perfettamente funzionale e realmente utilizzata da tutti."
Flaminio Boni - Un posto in prima fila
"[...] un’esperienza di teatro immersivo totale e travolgente che si fa cinematografica. [...] Il testo è scritto con un’abilità da giallista noir di prim’ordine, tecnicamente molto difficile eppure sapientemente costruito. [...] la regia precisa, attenta, meticolosa, ma anche calda, passionale e visionaria"
Flaminio Boni - Un posto in prima fila
"La sincronia perfetta del cast non rompe mai l’atmosfera, non lascia crepe nel gioco o spiragli per il mondo di fuori. [...] sfugge alle categorie e incarna la definizione più integrale di immersivo. La recitazione dei performer, a pochi centimetri dalla loro platea e letteralmente e metaforicamente sullo stesso piano, assume un estremo realismo e un'angolatura quasi cinematografica. La sceneggiatura si muove in modo magistrale e intangibile anche nei dialoghi con il pubblico, tocca agilmente citazioni da Trainspotting e Romanzo Criminale, dà nomi che identificano un ruolo piuttosto che un personaggio."
5 Caratteristiche
I Spazio
In un’esperienza immersiva performer e spettatori condividono lo spazio scenico. Il pubblico è letteralmente circondato dalla scena, che si sviluppa a 360° - ponendolo in uno stato di ingaggio e di partecipazione totalmente diverso da quello che si ottiene da una poltrona teatrale.
II Sensi
Le esperienze immersive coinvolgono quanti più sensi possibili: le atmosfere e le narrazioni sono create per stimolare vista, udito, olfatto, tatto, cinestesia (senso del proprio movimento), gusto, percezione della temperatura, e così via. Tutti questi aspetti contribuiscono a creare un’esperienza quanto più reale e avvolgente possibile.
III Gioco
Nelle esperienze immersive, la possibilità di interazione è uno strumento fondamentale per raccontare una storia o per creare una specifica atmosfera. L’interazione viene sempre offerta e mai forzata – chi desidera solamente essere testimone di quanto accade è generalmente libero di farlo. Ma per chi desidera essere coinvolto, per chi desidera stare al gioco, le esperienze immersive sviluppano tutto il loro potenziale: i partecipanti hanno modo di vivere un ruolo drammaturgico preciso, diventando protagonisti della storia nella quale si sono immersi.
IV Transmedialità
Le esperienze immersive si sviluppano su più media di comunicazione. Ogni mezzo è adatto per sviluppare una storia o un’atmosfera: siti internet; profili nei social media; contatti telefonici; incontri apparentemente casuali; testi scritti come in documenti, lettere e diari; immagini grafiche e foto; performance dal vivo; costruzione di miniature; fumetti; scambi di e-mail e messaggistica e così via. QUI una definizione del termine.
V Realtà e finzione
Le esperienze immersive sono pensate tenendo in considerazione innanzi tutto l’esperienza del partecipante. Esperienza che, nell’immersività, non è solo vicaria: i partecipanti sono chiamati in causa in prima persona, facilitando la sensazione che quello che sta accadendo sia effettivamente reale.